Acqua sporca


Penso che ci tendiamo come archi, al massimo, per chi abbiamo scelto come compagno della nostra vita, per i nostri figli, i nostri amici, gli amanti. Sentiamo la stanchezza nelle ossa e solo in quel momento ci sentiamo realizzati, pieni di dignità, imperfetti in modo bello. Ed è lì che regaliamo i nostri sforzi, che manteniamo quel momento e lo dedichiamo a qualcuno - mai a noi. Penso che siamo abituati poco a fare qualcosa che sia strettamente per noi stessi, persino l’egoismo non è altro che una specie di autodifesa, un modo per non essere svelati. Viviamo aggrappati agli altri, per non deludere nessuno, altrimenti rimarremmo ogni giorno nascosti sotto il letto con la paura del buio. Ci fa strano vederci nudi, solidi come corpi, scrutiamo i dettagli cercando di capire dove stiano veramente i pensieri - e anche queste parole, che adesso ci percorrono da parte a parte. Teniamo in serbo dentro chi siamo, non vogliamo essere visti per quello che pensiamo di essere, né sentire sentire obiezioni: le nostre possibilità in realtà sono state scelte, i fallimenti, solo periodi bui;  l’insicurezza è solo un modo elegante di presentarsi agli altri.
Ma è solo un momento, poi giriamo il rubinetto dell’acqua della doccia e sciogliamo ogni dubbio con una miriade di gocce d’acqua.
Sporca.


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