Adesso aspetto che non torni, ma aspetto.



Quando mi hai detto che non tornavi io ti ho detto che ti aspettavo lo stesso. Ma tu mi hai detto Non torno. E io ti ho detto Aspetto lo stesso.

Quando mi hai detto che non tornavi poco a poco le luci si sono fulminate. Stanza dopo stanza, tutto al buio. Si svuotavano poco alla volta, a caso. Quando in una stanza non si accendeva la luce, non entravo più, io. Quando si è fulminata la luce in cucina ho abbandonato tutto sul tavolo, i piatti sporchi, non ci sono più entrato. Poi si è spento il corridoio e non ci sono più passato. La camera da letto è morta poco dopo, tutte le abat-jour fulminate insieme. Così ho pensato che ero sfortunato, Vai in bagno, mi sono detto e sono andato.  Io non le cambio, ho detto, le lampadine, tanto quando torni ci pensi tu, che sai sempre scegliere la luce giusta per le cose. Per me. E ho detto Aspetto. Ho aspettato.

Poi è arrivata la notte e c'era solo buio Ho paura, ho pensato. Mi sono messo a leggere al buio Dostoevskij, l'idiota. Non L'idiota il romanzo, idiota io che leggevo al buio, Dostoevskij. Che non riuscivo a capire niente e allora inventavo storie. Russi ubriachi nello spazio e violinisti sulla luna, ho inventato. L'idiota. Non idiota io, ma il romanzo, era il libro che ho letto al buio, e che ho cambiato. Quando arriverà l'alba leggerò quello vero, ho detto. E ho detto Aspetto. Ho aspettato. Non è arrivata.


Ora non so perché questo meccanismo esatto che le notti finiscono nella luce, paradossale ma perfetto, c'è da immaginarsi chi si è inventato questo trucco pulito, c'è da impazzire se ci pensi, ma questa volta, no. Non è finita, la notte. C'è ancora buio. Forse che quando vai via tu si fulminano le luci e non tornano più. Non c'è riparazione che regga. Sei un guasto infinito. Irreparabile.

Allora ho pensato che pure le nostre stanze si sono spente per la notte e poi accadrà la luce, come capita ai giorni, ho pensato. C'è solo da aspettare, mentre adesso aspetto che non torni, ma aspetto.


Quando mi hai detto che non tornavi io non ti ho detto niente. Però ho pensato E dove va, adesso torna. Eri di spalle. Dove vuoi che vada senza di me, hai chiuso la porta. Adesso torna. Eri fuori per strada. Aspetto, ho detto. E si sono spente le luci. E ho aspettato. Sto aspettando.  Adesso torna, ho detto. Però fai presto, che io non le cambio, le lampadine, tanto quando torni ci pensi tu, che sai sempre scegliere la luce giusta per le cose. Per me.

Che magari vedi tutto spento e non sai tornare. O pensi che non ti aspetto, o pensi che non ci sono, o pensi che non mi importa, o pensi che sto dormendo, o pensi che mi nascondo, pensi tutte queste cose adesso che aspetto che non torni, ma aspetto.

Quando mi hai detto che non tornavi io non ti ho detto niente e poi ti ho detto Ti aspetto. Ma tu mi hai detto Non torno. E io ti ho detto Aspetto lo stesso.


Adesso aspetto che non torni, ma aspetto.




7 commenti:

  1. potente.commovente.pienodiluce.

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  2. proprio proprio proprio bello bello bello

    "Ora non so perché questo meccanismo esatto che le notti finiscono nella luce, paradossale ma perfetto, c'è da immaginarsi chi si è inventato questo trucco pulito" (senza parole, le hai scrtte tutte tu. queste e anche di più!)

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  3. sei una sorta di Mr.Gwin

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  4. Sono venuta qui per curiosità, per vedere cosa scrivesse uno che pensa tante cose pessime di me. E trovo questo. Trovo che parli d'amore, e non offenderti, ma non è che lo fai in modo tanto più originale di me e di tanti altri. Allora ho sorriso, anche se il pezzo non dovrebbe far sorridere. Scusa se l'ho fatto, e hai ragione. Non dovrebbe leggermi così tanta gente. O forse così tanta gente dovrebbe leggere anche te, se legge me. Forse volevi dire questo. Forse sì. Chi lo sa. Ciao da una che non sa scrivere. (Sempre che tu sia chi che credo che tu sia, altrimenti lascia stare)

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  5. Mi sono quasi commosso...

    e per questo ti odio.

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  6. Se rileggere riporta in superficie, le tue parole sono lacrime piccole, che però riaffiorano da dentro di me. Incredibile il potere delle parole. No, anzi, incredibile il potere del cuore nel tempo, dentro le parole.

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