Un mondo di cose tutte uguali - 99


Mi sono svegliato in questo mondo di cose tutte uguali, mi sono svegliato stamattina ed era tutto così. Senza le differenze. Ho aperto le finestre e c'era lo stesso paesaggio, è accaduto stamattina quando mi sono svegliato in questo mondo di cose tutte uguali. Pure i cassetti della scrivania, quando li ho aperti, hanno fatto tutti lo stesso rumore e dentro c'erano le stesse cose, gli stessi oggetti, e io li ho presi e li ho guardati tutti nello stesso modo, come se li stessi guardando per la prima volta invece erano gli stessi oggetti degli altri cassetti in questo mondo di cose tutte uguali in cui mi sono svegliato questa mattina, ed era tutto così. Non conosco la differenza delle cose ora, i quadri alla parete sembrano un disegno ripetuto, ho bevuto il latte dalla pentola e mangiato i biscotti con la forchetta, ho usato le lenzuola come tovaglia ed è stato bello mangiare tra l'alone del nostro amore vecchio e consumato, ma sempre identico, in questo mondo di cose tutte uguali in cui mi sono ritrovato questa mattina qui. Mi sono vestito a caso, gli indumenti sembravano tutti uguali, ho scambiato le scarpe, sono sceso per le scale, sembravano non finire mai, sempre tutte uguali, ho acceso la radio in macchina e c'era sempre la stessa canzone ripetuta, la tua voce, mi hai accompagnato a lavoro in delle strade tutte uguali, ho parcheggiato una macchina uguale alla mia in mezzo a tante altre, identiche, e sono andato a lavoro, sempre con la tua voce addosso anche se la radio era spenta, sono tornato a casa, ma non so se è davvero la mia casa, ma magari una identica, non ci sei tu a rendere diverso il mondo, sei l'alone sugli specchi con le frasi scritte dentro, le macchie alle pareti, i quadri senza cornici, il pavimento rotto, la marmellata sul cucchiaio, i cassetti lasciati aperti, la doccia divelta, le forchette storte, le finestre spalancate al mattino, l'aria mai stanca, le canzoni anni '70, il dentifricio arrotolato, le pantofole mai al loro posto, le formiche nello zucchero, il disordine perfetto, non sono in grado di capire che niente è uguale a tutto, in questo mondo di cose tutte uguali, mi sono svegliato stamattina ed ero qui.
E c'era sempre la tua voce alla radio, se non conosco la differenza delle cose, come tra le tue parole e l'aria che respiro, che per me adesso sono quasi la stessa cosa, vivo perché parli, in questo mondo tutto uguale, allora se non conosco la differenza delle cose sono in fondo a un mare di nulla - che se non ci sei tu, io, come riprendo fiato?

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