Dopo l'Amore. Ora, poi. In fine, noi. - 96


Hai sul collo tutte le mie parole.
Scivolano dalla lingua, infine sulla pelle - a morire negli istanti.
Chini la testa, sei cera sotto le labbra. 
Morbide, confondo le tue rive con le mie.
Siamo due mari che si toccano.
Ti riempio di baci che sono frasi. 
La lingua è la punteggiatura, i denti sono i verbi, le labbra sono i nostri nomi che si incontrano alla fine di ogni cosa.Anche adesso. Ora, poi. In fine.
E parlo su di te, che non devi ascoltare, perché tu sei nelle mie mille parole. Sei l'aria che muove le mie corde della voce. Respiro con l'ossigeno che hai tu, affondato nella pancia.
Siamo una belva che vive con due corpi.

Hai addosso tutti i miei gesti.
Nelle dita nascono mentre ti frugano le cosce, sopra i vestiti. Ma sono mani che ti rendono nuda. 
Violenza quando dolcezza non c'è. 
Sottile indecifrabilità delle ciglia che si schiudono. 
Cade la pelle, la carne rimane. 
Camicia che si apre come un cancello, e allora ti entro dentro con le labbra, come un ospite indesiderato in una casa vuota.
Le mie mani sono i mille gesti di tutta una vita.  Rosari di movimenti. Quelli del mattino appena sveglio. Quelli con cui nutro, muovo, muoio: fotografie di mani che si muovono e rimangono le tracce. Dove ti sfioro, lascio così impronte. 
Musica bagnata suono dentro di te. Con le mani.  Sinfonia triste.
Mi dici Rimani, allora io resto.
Mi dici vai, allora io resto lo stesso.
Mi dici mai, ma siamo eterni, che facciamo amore - siamo sangue che scorre sotto la carne.


Ti spingo la vita tra le labbra.
Per te, è un po' come morire.
Così chiudi gli occhi e muori per sempre. 
Dove sei? 
Nei tuoi occhi socchiusi scorrono pellicole mai viste, di stelle che nascono e implodono. Non ti muovi, solo le palpebre tremano di fare piano.
Sono con te - spazio lento. Poco a poco, poi sono te.
Adesso, poi, infine.
Soffi che vivi ancora, la morte ti sfarina i pensieri - pallida ritorni a vivere con il corpo.
Adesso che siamo noi, il tempo finisce.
Lo spazio è solo l'involucro che ci tiene dentro - il resto non esiste.
Che siamo due parti dello stesso corpo - come le due carni delle braccia - ci muoviamo insieme.
Ammazziamo respiri.
Per me, è un po' come morire.


Ho addosso le tue parole, che anche se mi scrollo rimangono come uncini nella pelle.
Ho addosso i tuoi gesti, che anche se li lavo via, rimangono come ferite che non rimarginano.
Ho addosso te - sei riva che non si può arginare.

Nella musica del tuo fiato che ritorna in te, dopo l'amore,
io sono noi.


1 commento:

  1. solo il titolo è respiro affannoso, eccitato.
    ma qui non si parla di un semplice incontro di pelli, si musica di anime immense come mari che si agitano e si cullano, correnti che si mescolano. e sono i respiri degli amanti che si rubano a vicenda e si ridonano, un po' uccidendo, un po' ridando vita all'amato.
    qui amore, sesso, musica e respiro sono tutti la stessa cosa. è come fare amore con l'assoluto. un tu-io che genera un'altra cosa: noi

    RispondiElimina