Lascia(ti) guardare - 68


Sottovoce, fai piano. Fai in modo che nessuno se ne accorga.
Basta un solo rumore e tutto questo svanirà.
Lascia cadere i guanti per terra, insieme alla tua pelle di dura concretezza. Spogliati delle tue sicurezze.
Chiudi gli occhi. Ci sono le mie mani invisibili a coprirti lo sguardo.
Guarda solo la luce, al di là della prigione delle palpebre.
La luce.
Come si sposta sui divani chiari, quando apri la porta. Come accarezza i mobili che tu ogni giorno guardi - spolverando via i ricordi della notte. Non sono i nostri. Non lo saranno mai.
Imprigionata in quattro pareti che non ti appartengono.
Ora, vedi.
La forma di tutto che svanisce dal di dentro, sembra che ogni cosa respiri. Angoli che si arrotondano, pareti che si assottigliano, pareti che pulsano.
Respiri piccoli.
Vive tutto, proprio come noi.
Respira tu, ora.
E non aver paura di ciò che accadrà.
Se i divani ora sono ... ora sono, nuvole. E le nuvole non si spolverano, si abbracciano soltanto. E il pavimento è acqua, e le tue gambe cedono dentro, e riesci non solo a vedere, ma anche a sentire i liquidi pensieri in cui sei immersa. E nella parete di fronte c'è qualcosa che pulsa, magari è un cuore. Tutto parte da lì, e dalla ragnatela di arterie che intesse il muro in ogni parte.
Lo vedi anche tu, che respira.
Proprio come te.
E ora la parete si sfarina in miliardi di farfalle, se potessimo contarle non basterebbero le dita di tutti gli uomini mai esistiti, puoi crederci? - tu nel mare del pavimento e attorno a te ali colorate, nessuna si avvicina mai troppo ma riesci a sentire il peso del loro volo. E il cuore e tutte le arterie in continue pulsazioni colorate, sembrano autostrade minuscole, le percorreremo con le nostre dita.
Ora stai ancora immobile, non ti muovere. Disegna l'immagine. Ma non come farebbe un uomo con le mani e le matite, fallo con la testa.
Come fai a disegnare la luce, puoi tratteggiare le ombre ma la luce no, è una cosa che ti fa impazzire se ci pensi, che la luce su un foglio non ci sta mai, e vogliamo parlare del volo delle farfalle, tutte quelle ali su un foglio solo non ci stanno, ci vorrebbe un foglio grande quanto tutta la stanza, a dimensione naturale, ma dovresti dipingere ogni singolo volo di tutte le loro ali, tutte le precise direzioni, e quindi le milioni di farfalle diventerebbero miliardi, ma non puoi farlo realmente, come faresti tu.
Vivi come me.
E allora dentro di te avrai il ricordo chiuso a chiave, dietro il portone della casa in cui lavori, dietro la porte della stanza, oltre il muro sfranato in milioni farfalle, oltre le autostrade del cuore, oltre le mie mani invisibili su di te, oltre le tue palpebre chiuse.
Apri gli occhi, ora.
Anche questo significa, vivere.
Credici.
E tutto questo non svanirà.
[Spunto dal copione che sto interpretando. Grazie Collegs!]



2 commenti:

  1. "Apri gli occhi, ora.
    Anche questo significa, vivere.
    Credici.
    E tutto questo non svanirà."

    e io mi chiedo, ogni volta, come faccia sempre a emozionarmi :)
    no more words :)

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  2. un milione di anni di evoluzione per coprire la luna col soffitto :)

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